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FOGLIO SETTIMANALE 30/07 - 07/07

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XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B - DOMENICA 30 GIUGNO 2024

CRISTO MEDICO E SALVATORE

L’evangelista Marco ci ha narrato la risurrezione della figlia di Giairo, capo della sinagoga, e la guarigione della donna con perdite di sangue. Signore sul male e sulla morte, Gesù Cristo è il Verbo del Padre che dal cielo è passato sulla nostra “riva”, ovvero, per opera dello Spirito Santo, si è fatto carne nel grembo verginale di Maria venendo su questa terra per salvarci. Come la folla evangelica, anche noi siamo radunati attorno a lui. Come Giairo, gettiamoci ai suoi piedi e supplichiamolo con insistenza perché continui ad imporre su di noi le sue mani benedicenti. «Nei sacramenti Cristo continua a toccarci per guarirci» (CCC 1504). Come l’emorroissa, accostiamoci con fede viva a Gesù, incontrandolo nei sacramenti, «forze che escono dal corpo di Cristo, sempre vivo e vivificante, azioni dello Spirito Santo operante nel suo corpo che è la Chiesa» (CCC 1116). Nell’Eucaristia facciamo esperienza del Risorto, che guarisce le ferite della nostra vita e ci fa risorgere a vita nuova. Se Cristo ci ha arricchiti con la sua grazia e ci ha resi degni della sua amicizia, anche noi dobbiamo vivere relazioni di fraternità e amicizia, rimuovendo le disuguaglianze e condividendo i nostri beni (II Lettura).

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio.

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La Domenica

FOGLIO SETTIMANALE 23/06 - 30/06

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XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B - DOMENICA 23 GIUGNO 2024

FIDIAMOCI DEL SIGNORE,  SEMPRE!

L’evangelista Marco ci presenta Gesù che, al termine del giorno in cui narra la parabola del seminatore, prende l’iniziativa di passare con i suoi discepoli all’altra riva. Anche noi prendiamo Gesù così com’è, sulla barca della Chiesa, accogliendo la sua Parola nella fede. Nella notte ci fu una tempesta di vento e le onde si rovesciarono nella barca. Gesù dormiva sul cuscino a poppa. È un’immagine della sua morte. Egli vuole preparare i suoi amici a rimanere saldi nella fede nell’ora del pericolo. I discepoli, impauriti, gridano: «Maestro, non ti importa che siamo perduti?». Gesù si desta – immagine della sua risurrezione – e minaccia il vento dicendogli: «Taci, calmati!». Signore dell’universo e Figlio di Dio, Gesù ha un potere assoluto sulle forze della natura, che l’autore del Libro di Giobbe e il salmista attribuiscono solo a Dio. Il Signore dice anche a noi: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Nuove creature in Cristo (II Lettura), viviamo già da oggi da risorti. Rallegriamoci perché in questa Eucaristia Gesù ci fa partecipi della sua vittoria pasquale sul peccato e sulla morte, placa le tempeste della nostra vita e dà pace e gioia al nostro cuore.

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. 

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FOGLIO SETTIMANALE 16/06 - 23/06

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XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B - DOMENICA 16 GIUGNO 2024

CRISTO GESU', 'REGNO' DI VERITA' E DI GRAZIA

Gesù nel Vangelo ci presenta un terreno fecondo quale luogo della rivelazione del Regno. Un piccolo seme può essere segno della pienezza del dono di Dio, in cui la potenza di salvezza è strettamente connessa alla sua umiltà. È nella piccolezza, infatti, che si sviluppa «la salvatrice potestà» del Signore che fa fiorire il giusto (Salmo responsoriale). Colui che è l’ “Immenso” nella sua natura divina si è fatto minuscolo nella natura di servo, corroborando la fede del battezzato che, pur vivendo nell’esilio, sa di «abitare presso il Signore» (II Lettura). Senza l’umiltà, il cristiano è sterile, la sua fede inoperosa; dalla sua superbia nascono discordie. Ma Dio umilia «l’albero alto» e innalza «l’albero basso» (I Lettura) e, nel suo Regno, produce insperati frutti. Egli, infatti, sempre risponde alle aspirazioni dell’uomo, ma infinitamente le supera. Il regno di Dio è Gesù stesso, il quale incrocia il cammino dei cercatori della verità: «Chiunque trova lui, ha la vita eterna» (Canto al Vangelo). Gesù è il Cristo, l’unico Salvatore, la sola speranza di quanti provano il dolore per la lontananza da Dio. La sua parola viva ed eterna risana i cuori, suscita gioia e pace.

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio.

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FOGLIO SETTIMANALE 09/06 - 16/06

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X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B - DOMENICA 9 GIUGNO 2024

SATANA E' FINITO!

L’uomo, sedotto dal diavolo, si ritrova smarrito e turbato. Si nasconde; a Dio che lo cerca risponde: «Ho avuto paura» (I Lettura). Nel Vangelo gli avversari di Gesù lo accusano di complicità col demonio, gettando discredito sul suo operato. La realtà è che proprio Gesù riporta il definitivo trionfo contro il regno di Satana, e ne decreta la fine: ogni tentazione è vinta da colui che ha vinto ogni tentazione! Gesù accusa di bestemmiare contro lo Spirito Santo coloro che attribuiscono deliberatamente la sua opera al demonio. Il rischio che corrono è di rifiutare con ostinazione di intraprendere un cammino di conversione con un indurimento del cuore che può sfociare nell’impenitenza finale. Gesù con la sua redenzione si pone in netta antitesi con chi dall’inizio è omicida e nemico dell’uomo. Cristo è il «più forte» (cf. Mc 1,7), perché mandato dal Padre con autorità. Chi accoglie il messaggio del Vangelo supera ogni sbandamento e diviene così per Gesù «fratello, sorella e madre», con la promessa di vivere per sempre accanto a lui nella gloria (II Lettura).

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. 

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