Progetto educativo

Premessa

Il testo che hai tra le mani è il frutto di un lungo percorso di riflessione, di preghiera e di ricerca. Per quasi due anni, infatti, un gruppo di persone affezionate all’Oratorio Don Bosco di Pavia di Udine si è incontrato periodicamente per rileggere e riscrivere il Progetto Educativo dell’Oratorio. Il gruppo, battezzato “Equipe di Pastorale Giovanile e Familiare Zonale”, è composto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, da alcuni laici che lavorano in Oratorio, alcuni genitori ed alcuni giovani responsabili.

Un lavoro simile era stato già affrontato nel 2000, anno in cui era stato elaborato un progetto che aveva le caratteristiche di un “regolamento” per la sala giochi di Pavia di Udine. La consapevolezza di essere cresciuti e di essere cambiati, di aver trasformato l'Oratorio in qualcosa di più di quattro mura, ha fatto emergere l’esigenza di riprendere in mano quel testo. In una prima fase di lavoro, perciò, ci siamo dedicati a rileggere insieme il vecchio progetto e a confrontarlo con la realtà attuale. Ci siamo presi tutto il tempo necessario per condividere impressioni, esprimere opinioni, sottolineare intuizioni azzeccate, mettere in luce carenze e imprecisioni.

In un secondo momento ci siamo lasciati provocare dalla lettura di alcuni testi che ci hanno permesso di approfondire le dimensioni dell’azione educativa e pastorale in cui ci eravamo scoperti più deboli. In questo modo è stata raccolta una grande quantità di materiale che necessitava di essere strutturato, riordinato e riscritto. Questo compito è stato affidato ad un gruppo più ristretto ed ha portato alla stesura del presente lavoro.

Ci pare di aver tracciato con sufficiente chiarezza l'identità dell'Oratorio e le linee guida del nostro essere e del nostro operare nei prossimi cinque o dieci anni. Non si tratta ancora di qualcosa di perfettamente compiuto. Vorremmo completarlo presentando i soggetti che animano la vita oratoriana ed esplicitando quali sono le aree e le modalità d'intervento. Soprattutto rimane aperto lo spazio alla creatività delle programmazioni annuali e dei piccoli passi quotidiani, che concretizzeranno i valori che in queste pagine vengono chiamati in gioco, tra fedeltà ed audacia, tradizione e sempre rinnovata inventiva.

1. L'Identità

1.1 la storia

1.2 l'appartenza ecclesiale

L’Oratorio esprime l’intenzione educativa, pastorale e missionaria delle nostre comunità parrocchiali a favore dei bambini, dei ragazzi e dei giovani.

Dentro una comunità ecclesiale in cammino per diventare sempre più aperta e accogliente nei confronti di tutte le persone e delle varie istituzioni civili, l’Oratorio agisce attraverso l'impegno di cristiani giovani e adulti, insieme a tutti coloro che ne condividono o apprezzano la proposta e partecipano alla costruzione della comunità educante.

L'Oratorio opera, in particolare, nella zona pastorale di Pavia di Udine - che è composta dalle parrocchie di Lauzacco e Persereano, Lumignacco, Pavia di Udine, Percoto, Risano e Chiasottis – in continuità con le iniziative pastorali, educative e missionarie della Forania di Palmanova, dell'Arcidiocesi di Udine e della Chiesa Universale.

Prima conseguenza di questo radicamento è la fedeltà nella testimonianza cristiana attraverso le opere educative e la comunicazione del Vangelo. Il servizio di formazione dei giovani e di valorizzazione dei loro talenti, li promuove come protagonisti del cammino di rinnovamento al quale la Chiesa è quotidianamente chiamata.

1.3 l'intuizione carismatica

L’espressione felice ‘Basta che siate giovani perché io vi ami’ fu la parola e, prima ancora, la scelta educativa fondamentale di San Giovanni Bosco. Per i giovani egli svolse un’impressionante attività con le parole, con gli scritti, le istituzioni, i viaggi, gli incontri con personalità civili e religiose; manifestò un’attenzione premurosa, rivolta alle loro persone, perché nel suo amore di padre essi potessero cogliere il segno di un amore più alto.

Negli stessi anni, Maria Domenica Mazzarello, insieme ad alcune amiche, aprì un laboratorio di cucito e l’oratorio domenicale, in cui le ragazze potessero imparare qualcosa di utile, divertirsi in modo sano, e sperimentare la gioia di una vita vissuta secondo il Vangelo. Quando Don Bosco venne a conoscenza di tutto ciò, capì che la Provvidenza aveva preparato questa giovane donna a condividere con lui lo stesso carisma. Entrambi hanno ricevuto da Dio il dono della predilezione per i giovani.

Attraverso la presenza della comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice, la vita e l’attività dell’Oratorio si pone oggi nel solco di questa speciale alleanza che Dio stabilì con Don Bosco e Madre Mazzarello, in vista dell’educazione e dell’evangelizzazione dei giovani.

Tale compito si esprime concretamente nel Sistema Preventivo, metodo educativo e stile di vita che fa leva sulla creatività, responsabilità e volontà d’aggregazione e formazione dei giovani e dei ragazzi. Il protagonismo giovanile, infatti, è un elemento cardine dell’Oratorio. Favorito da uno stile relazionale caratterizzato da fiducia e familiarità tra educatori e giovani esso promuove la reciprocità e valorizza l’apporto di ciascuno. Queste caratteristiche ne fanno un sistema aperto, capace di radicarsi nei più diversi contesti culturali e di suscitare simpatia anche in chi non si riconosce nella fede cristiana.

1.4 i valori/finalità

La storia dell'Oratorio, l'appartenenza alla Chiesa e l'intuizione carismatica salesiana ci aiutano a riconoscere alcuni valori cardine che sono anche finalità che vogliamo perseguire.

  • la comunità educante

L'educazione è opera di una comunità in cui giovani, educatori e genitori si incontrano, si confrontano e si completano nella complementarietà delle diverse vocazioni e nel comune progetto di crescita e ricerca della pienezza di vita. All’interno di essa ogni persona è chiamata ad offrire il proprio particolare contributo per l’arricchimento di tutti. Religiosi e laici, sposati e consacrati, educatori volontari e professionali: ognuno educa e si lascia educare nel rispetto e nella valorizzazione della diversità ed a sostengo di una pluralità di scelte di vita che rivolge ai giovani un invito concreto ed esplicito alla ricerca della propria personale vocazione.

Il nucleo animatore della comunità educante è costituito da alcuni adulti nella fede che si fanno carico dell'oratorio, fondando il proprio impegno sulla condivisione della testimonianza della fede in Gesù attraverso uno stile di vita centrato sulla speranza e sulla carità.

A partire da questo centro propulsore la comunità educante si allarga ad abbracciare in una rete di solidarietà tutti coloro che credono nell'educazione. Questo coinvolgimento ad ampio raggio è un dato di fatto che chiede di passare dalla semplice accoglienza alla valorizzazione dell'apporto di ciascuno per giungere alla corresponsabilità.

La comunità-comunione, infatti, vive e si consolida nella misura in cui si potenzia il clima di fiducia reciproca, di dialogo, di partecipazione alle decisioni, di sapiente organizzazione e distribuzione dei compiti e delle responsabilità. Espressione concreta di questo stile di relazioni è il lavoro d'equipe, la progettazione condivisa, l'organizzazione di strutture e organismi adeguati all'educazione integrale dei giovani.

  • la prevenzione

La nostra missione educativa si radica nel senso cristiano della vita e nella visione globalmente ottimistica dell'essere umano. Esso è creato ad immagine di Dio, nell'amore e per amore. Da qui scaturisce l'arte di educare in positivo, che si esprime in simpatia verso l'esistenza, comprensione della persona e ottimismo nell'interpretare la realtà.

L'amore preveniente si concretizza così nella scelta di porre alla base di ogni relazione educativa l'accoglienza incondizionata. È la logica strategica del “punto accessibile al bene”, ostinazione che ci fa credere che le persone, ed in particolare i giovani, siano più di ciò che il senso comune riesce a vedere o di quello che appare a prima vista.

L'accoglienza incondizionata, “amando ciò che amano i giovani”, mette al centro la persona, l'accompagna alla scoperta positiva di sé e diviene proposta di crescita e di responsabilità. L’accompagnamento personale e il piccolo gruppo sono i contesti privilegiati dell'accoglienza.

  • La relazione individuale ragazzo/educatore, attraverso la confidenza, la conoscenza reciproca e il colloquio, fa si che ciascuno si senta amato in modo personale.

  • Il gruppo, nella sua dimensione strutturata e informale, apre alla maturazione, alla condivisione delle diversità e all'assunzione responsabile della propria vita.

  • l'educazione integrale

L’educazione integrale dei giovani è la prospettiva pedagogica che guida le diverse proposte dell’Oratorio.

Chi frequenta l’Oratorio non vive soltanto la frazione di tempo che trascorre nei nostri ambienti. La vita quotidiana dei giovani e dei ragazzi è infatti costituita da una pluralità di dimensioni: la scuola, la famiglia, lo sport, le amicizie, il tempo libero... Tenere in seria considerazione le diverse esigenze di crescita e di maturazione che questa molteplicità di esperienze offre loro, significa in primo luogo educarsi ed educare alla fedeltà al proprio quotidiano. Don Bosco amava sintetizzare questo impegno nella famosa formula “buoni cristiani e onesti cittadini”.

All’interno di questa prospettiva il compimento sereno e puntuale dei propri doveri diventa occasione formidabile di formazione, mentre le proposte ricreative non sono mai evasione, ma veri e propri momenti festivi, che aiutano a vivere l’ordinarietà del feriale in modo straordinario.

Prendersi cura della totalità del giovane significa occuparsi di ciò che egli è nel presente ed anche del suo futuro, del progetto che egli, per dono di Dio, porta in sé. Attenzione vocazionale non vuol dire legare la vita del giovane all'Oratorio. Si tratta di accompagnare per prima cosa alla scoperta della vocazione comune alla santità: gioia piena nella comunione con Dio e con i fratelli, imparando l’umanità da Gesù. In secondo luogo promuovere scelte che portino alla scoperta ed all’assunzione del proprio progetto di vita.

  • la pedagogia d'ambiente

Tutte le proposte dell’Oratorio, ovunque esse si svolgano, sono espressione dalla passione educativa che anima l’impegno della comunità educante. Il fatto che le attività del nostro Oratorio siano distribuite sul territorio di Pavia di Udine, ci aiuta a non far coincidere l’ambiente educativo con uno spazio fisico delimitato, ma piuttosto con il clima che in esso si respira.

Attuare una “pedagogia d’ambiente” significa per prima cosa scegliere consapevolmente di dedicare tempo a “stare con i ragazzi e i giovani”. “Stare” non solo perché c’è qualcosa da fare insieme, ma soprattutto per la gioia di essere presenti gli uni nella vita degli altri. La presenza degli educatori in mezzo ai giovani fa si che regole e norme di comportamento, indispensabili per convivere serenamente, si possano imparare dall’esempio vissuto dei vari membri della comunità educante. In questo modo, i ragazzi e i giovani che entrano in Oratorio sono invitati a scoprire, attraverso l’incontro con gli adulti e i coetanei che hanno fatto una scelta di servizio, che una vita buona, guidata dal Vangelo, è possibile e a portata di mano.

Un altro aspetto importante riguarda la cura dei luoghi e degli strumenti per il gioco e le attività. I ragazzi e i giovani sono invitati ad imparare che le strutture a disposizione dell’Oratorio sono patrimonio della comunità e richiedono attenzione e cura. Questa consapevolezza aiuta a maturare il senso di gratitudine, l’attenzione al bene comune, lo stile della condivisione.

  • il rapporto con il territorio

L'educazione è opera collettiva e l'Oratorio è chiamato a confrontarsi ed a integrarsi con i protagonisti dell'ambiente in cui opera, per questo ascolta e osserva la realtà sociale in tutte le sue dimensioni. In questo modo la proposta oratoriana si offre alla vita delle persone e delle istituzioni con le quali convive.

ll rispetto dell'identità di ciascuno è il presupposto per costruire un rapporto positivo con il territorio nel contesto pluralistico e multiculturale nel quale viviamo. Solamente in questo modo l'Oratorio potrà propore la sua ricchezza e trovare spazio ed autorevolezza nella relazione con le famiglie, i gruppi, le istituzioni di Pavia di Udine.

L'Oratorio è una possibilità di espressione per i giovani, ma non è l'unica. Questa consapevolezza garantisce la libertà nell'incontro con i giovani e la collaborazione con le altre proposte educative e aggregative del territorio. In questo modo i ragazzi e le famiglie e le altre componenti della società si educano ad una convivenza giusta e solidale.

L'Oratorio alimenta la relazione con il territorio partecipando alle iniziative che ne esprimono l'identità e alla elaborazione delle politiche giovanili, familiari e sociali. Un Oratorio così incarnato nel proprio territorio diventa per i giovani palestra di cittadinanza e di impegno sociale e politico.