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FOGLIO SETTIMANALE 13/04 - 21/04

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DOMENICA DELLE PALME - DOMENICA 13 APRILE 2025

RE DEI RE, SERVO PER LA NOSTRA SALVEZZA

In questa domenica si legge il “Passio”, cioè la parte del Vangelo che racconta gli eventi che vanno dall’ingresso in Gerusalemme fino alla morte in croce, passando attraverso tutti i momenti drammatici dell’arresto, della via crucis e della crocifissione (quest’anno nella versione di Luca). Il Venerdì Santo si leggerà di nuovo il Passio, ma nella versione di Giovanni. Le vicende sono le stesse, ma per le Palme l’attenzione è posta, anche, sull’ingresso di Gesù a Gerusalemme, come ben evidenzia la benedizione dei rami di ulivo. Gesù è un re che mostra la sua regalità nel servizio e non nel potere. Un re che offre sé stesso e che ci dà l’esempio, insegnandoci a fare altrettanto.

Alla commemorazione dell'ingresso del Signore in Gerusalemme si legge il Vangelo secondo Luca (19, 28-40). La messa, se hanno avuto luogo la processione o l'ingresso solenne, inizia con la Colletta, altrimenti inizia come di consueto. Non si dice il Gloria.

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FOGLIO SETTIMANALE 06/04 - 13/04

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V DOMENICA DI QUARESIMA / C - DOMENICA 6 APRILE 2025

DIO APRE VIE NUOVE

Agli infelici deportati in esilio a Babilonia, il profeta Isaia annuncia che Dio non li ha abbandonati: un nuovo esodo e una nuova via li condurrà a Gerusalemme, nella loro terra (I Lettura). È una grande lezione di speranza e di fiducia anche per noi. Schiavi dell'egoismo e di ogni forma di peccato, anche noi viviamo esiliati e lontani da Dio. La sua misericordia, tuttavia, non si stanca mai di aprire vie misteriose e nuove per ricondurre tutti gli uomini verso la vera patria. Sono i miracoli della sua grazia. È Gesù l'uomo nuovo che sa aprire vie nuove. Egli non è venuto per condannare ma per riconciliare l'uomo con sé stesso, con gli altri e con Dio. «Neanche io ti condanno. Va' e d'ora in poi non peccare più».
Il perdono di Dio apre orizzonti nuovi e diventa l'inizio di cammini rinnovati nella libertà, nella gratitudine e nella gioia (Vangelo). Sappiamo di avere sempre accanto Qualcuno che continuamente ci rimette in corsa per una vita più bella e degna di essere vissuta. Afferrati da Cristo, tutto ciò che non è lui perde ogni valore e, secondo la forte espressione dell'apostolo Paolo, non è che spazzatura. Siamo disposti a seguire Gesù in un impegno gioioso, sulla strada dove lui ci precede: quella della passione?

Ancora una volta il Vangelo ci mostra la sconfinata ricchezza della misericordia del Padre: egli non condanna nessuno, ma sempre salva e invita a vita nuova. Il profeta Isaia evidenzia poi l'azione ricreatrice di Dio, mentre Paolo pone nella scoperta e nell'adesione a Cristo il vero traguardo di ogni aspettativa umana. Si celebra oggi il Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità (5-6 aprile).

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FOGLIO SETTIMANALE 30/03 - 06/04

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IV DOMENICA DI QUARESIMA / C - DOMENICA 30 MARZO 2025

NELL'ABBRACCIO DEL PADRE

Tutti, forse inconsapevolmente, conserviamo in un angolo remoto del cuore il dubbio che Dio in fondo non sia così buono: la ferita del peccato ha deformato in noi il suo volto di Padre. Ma è il Figlio, Gesù, a rivelarci nel Vangelo il volto autentico di colui che ci attende, ci vede da lontano, si commuove, ci corre incontro a braccia aperte e ci bacia; di questo Padre che fa festa per noi e ci fa indossare «il vestito più bello» (letteralmente: «il primo abito»), quello ricevuto nel Battesimo. Il suo amore si è fatto per noi "abbraccio" nel sacramento della Riconciliazione. In questo cammino quaresimale riceviamo l'invito a tuffarci tra le sue braccia per essere "creatura nuova" (II Lettura), per gustare e vedere com'è buono il Signore (Salmo). Quella raccontata nel Vangelo è una storia vera, che accade ancora, ogni volta che un figlio o una figlia di Dio si lascia abbracciare dal Padre per far ritorno "a casa", per entrare nella "terra promessa" del suo amore gratuito, dopo averne sperimentato la potenza liberatrice (I Lettura). Ed è qui, in questa "terra promessa", che celebra nel Figlio la vera Pasqua dei risorti.

Questa domenica è chiamata "Laetare", cioè "della gioia", e ci sono motivi per rallegrarci. Celebriamo infatti il ritorno a casa dell'intero popolo d'Israele, ed è anche il giorno in cui tutti i figli sono invitati a tornare al Signore, sull'esempio del ritorno a casa del figlio prodigo. Anche noi siamo chiamati a tornare dal Padre buono. Si celebra oggi il Giubileo dei Missionari della Misericordia (28-30 marzo).

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FOGLIO SETTIMANALE 23/03 - 30/03

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III DOMENICA DI QUARESIMA / C - DOMENICA 23 MARZO 2025

CIRCONDATI DALLA PAZIENZA E DALL'AMORE DI DIO

Sorgere dal sonno e trarre profitto dai giorni della penitenza e della salvezza è il continuo invito della Quaresima. E riconoscere che solo Dio può aiutare in questo, garantisce che stiamo andando all'essenziale. Convertirsi è credere in Dio, che non è come un padrone pronto a punire tutte le inadempienze, ma come un contadino paziente che si prende cura di quella parte di terra che è il nostro cuore. Egli ascolta il grido di ognuno e scende nelle nostre storie anche di cronaca nera per mostrare la sua tenerezza e il suo amore salvifico che non ha limiti. Scende perché prendiamo consapevolezza che non si può abusare della tregua che ci accorda.
Se Dio è buono, non dimentichiamo che la sua pazienza è quella di un amore esigente. È una follia rimandare sempre la conversione e chiudere l'orecchio ai suoi richiami. Se lui è infinitamente comprensivo quando c'è la buona volontà, non può che mostrarsi severo quando c'è la trascuratezza volontaria: "voi perirete". Non è questa, però, una minaccia di morte, ma l'invito di Cristo a vivere bene il tempo che ci è dato e a imprimere alle attività che svolgiamo un valore eterno, segnandole con il marchio dell'amore: l'amore verso Dio e l'amore ai fratelli nel servizio disinteressato.

Il cammino quaresimale ci invita a scoprire sempre più il volto di tenerezza e di misericordia che caratterizza il Dio di Gesù Cristo. Egli è un Dio che sa attendere, rispettando i nostri ritmi, ma che contemporaneamente esige molto dalla nostra vita, come la conversione, cioè il profondo e radicale capovolgimento del nostro vivere quotidiano. Convertiamo la nostra vita, senza attendere oltre.

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