FOGLIO SETTIMANALE 02/02 - 09/02
- Scritto da Petrello Anna
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DOMENICA 2 FEBBRAIO 2025
DOVE NASCE LA SPERANZA
L’attesa profonda di un uomo anziano racchiudeva quella di un intero popolo: Simeone «aspettava la consolazione d’Israele». Nasce così la speranza cristiana, da un’attesa che scava il cuore e si protrae nel tempo, come lo sfregare di legno su pietra: prima viene il calore e poi nasce una scintilla. Vale la pena vivere l’“urlo” di gioia e dolore per sentir nascere in noi la fiamma dello Spirito, piccola come quella oggi accesa tra le nostre mani, grande come la luce interiore della promessa che ha guidato il vegliardo: «I tuoi occhi vedranno Cristo»! È la “festa dell’incontro” tra il Signore che entra nel suo tempio (I Lettura) e la Chiesa-umanità che lo accoglie tra le braccia (Vangelo). Il «Re della gloria forte e valoroso» che attendevamo (Salmo) ha gli occhi del piccolo Bambino offerto al Padre. Tanto Dio si è avvicinato a noi per abbracciarci da lasciarsi abbracciare, lui che ha voluto avere in comune con noi «il sangue e la carne», cioè la fragilità della condizione umana fino al suo limite estremo, la morte (II Lettura). Ecco l’abbraccio d’amore che nutre la speranza: l’incontro tra Dio e il suo popolo.
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio.