FOGLIO SETTIMANALE 01/09 - 08/09
- Scritto da Petrello Anna
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XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B - DOMENICA 1 SETTEMBRE 2024
ONORARE DIO CON LE LABBRA E CON IL CUORE
Nella nostra vita di fede gli atti esteriori, le preghiere, i riti sacramentali devono avere un corrispettivo nelle disposizioni interiori della persona, nei sentimenti profondi con i quali vanno accompagnati e vissuti. Senza tali disposizioni questi atti sarebbero menzogneri e ipocriti. Non resta allora altro da fare che esaminarci con serietà e lealtà e, se occorre, rimettere in questione l’espressione della nostra vita cristiana. La convinta e convincente osservanza dei comandamenti è la sola risposta che Dio si attende da Israele, popolo dell’Alleanza e dei divini favori: una risposta personale, ispirata dall’amore, che dà valore all’osservanza esteriore della Legge, che pur ci vuole (I Lettura). San Giacomo (II Lettura) insiste nel dire che la parola di Dio dev’essere non solo ascoltata, ma anche fatta fruttificare attraverso l’amore per Dio e la carità verso il prossimo bisognoso di soccorso. La sola pratica esteriore della religione, infatti, non può piacere a Dio (Vangelo). Occorre far proprio un atteggiamento interiore sincero e disinteressato, che si esprime nell’adorazione dell’unico Dio e nella disponibilità per i fratelli. È, dunque, solo la sua autenticità a conferire valore alla pratica religiosa.
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio.