Meeting giovani!
- Scritto da Conchione Giada
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Domenica 26 febbraio ci siamo recati a Mogliano Veneto per il Meeting dei giovani. Siamo partiti presto la mattina per arrivare a destinazione alle 9.00, e anche se abbiamo sbagliato strada siamo comunque arrivati puntuali. Ci siamo registrati e ci hanno dato dei braccialettini di gomma con la frase di don Bosco "Felici nel tempo e nell'eternità" riportata sopra: questi servivano da pass per entrare, come nelle discoteche o nei parchi acquatici, anche se il divertimento è stato di gran lunga maggiore. Quando siamo arrivati nella palestra siamo rimasti sorpresi per l'allestimento dell'audio e delle luci, sembrava quasi di stare in uno stadio durante un concerto. C'erano già tantissime realtà nella palestra, ma siamo comunque riusciti a trovare un buon posto per vedere il palco. Dopo qualche minuto abbiamo cominciato tutti a ballare con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. Lì nessuno ti giudica per come balli o per come canti; lo scorso anno un'educatrice del MGS ci ha raccontato che all'oratorio si sentiva sfigata, ma assieme agli altri ha trovato la forza di essere sé stessa. In quel momento mi sentivo così: non mi importava di ballare bene o male: mi bastava stare in compagnia e divertirmi!
Dopo le danze hanno presentato don Claudio Burgio, un cappellano di un carcere minorile a Milano. Ci ha raccontato di come la nostra vita non si ferma alle decisioni sbagliate, ma si deve sempre cercare di rialzarsi e di migliorare. Moltissimi dei ragazzi che don Claudio ha accolto nella sua comunità adesso sono diventati cantanti, hanno smesso di rubare e di assumere sostanze, e raccontano le loro esperienze nelle canzoni usando la musica rap e trap. Don Claudio ci ha persino raccontato di un ragazzo che, benché già maggiorenne, ha voluto tornare in comunità da lui dopo una ricaduta nella criminalità. Il ragazzo ha chiesto inoltre a don Claudio se avesse potuto tornare a studiare, interessato da una ex professoressa volontaria al carcere. Ora quel ragazzo, che ormai è diventato adulto, è laureato e va di scuola in scuola a raccontare la sua esperienza di vita.
In seguito abbiamo fatto la pausa merenda giocando con ragazze e ragazzi delle altre realtà a calcio, basket o pallavolo. Un gruppo di noi a pallavolo si è scontrato con ragazzi di Loria, un paesino del Veneto. Entrambe le squadre erano agguerrite, anche se a volte scappavano delle sciocchezze: palloni volavano come fulmini fuori e dentro il campo, senza lasciare alle nostre mani un momento di riposo.
Durante la messa don Juan Carlos Munoz Ca'ceres, ci ha raccontato che nella nostra vita ci sono moltissime tentazioni da parte del demonio. Come Gesù dobbiamo trovare anche noi la nostra Pasqua, ovvero la nostra resurrezione cercando di affrontare le sfide con la forza della preghiera, dell’amicizia, del dono agli altri.
Dopo la pausa pranzo e un'altra partita a pallavolo, è cominciato il grande gioco a tema Super Mario Bros: una serie di sfide impossibili da ripetere tre volte. Sfortunatamente per noi eravamo appena a metà del secondo giro quando è scaduto il tempo e siamo dovuti tornare in palestra. Penso che questo tipo di giochi aiuti a migliorare il rapporto di fiducia nel gruppo e a integrare le persone che sono nuove o che non si conoscono bene, oltre a fornire una buona dose di divertimento senza limiti. Anche educatori e suore si divertivano con noi nelle varie sfide, aiutandoci dove non riuscivamo e spronandoci a vincere.
Dopo le premiazioni delle tre squadre sul podio in palestra, un gruppo di ragazze e ragazzi salesiani provenienti dalla Romania, ha raccontato di un lutto molto pesante per loro, perché solo tre giorni prima del meeting è deceduto a 83 anni un grande prete salesiano, don Sergio Bergamin, che aveva dato la sua vita per i giovani, proprio come don Bosco. I ragazzi hanno raccontato del suo sorriso sempre presente in viso e della sua presenza in giardino durante i giochi.
La giornata si è chiusa con alcune danze e siamo tornati tutti in oratorio per scambiare idee inerenti a quello che avevamo vissuto quella giornata emozionante.
È stata un’esperienza davvero memorabile, molto ricca di musica, giochi, incontri, sfide e provocazioni. Siamo rientrati in oratorio con il desiderio di condividerla anche con tutti gli altri, continuando a metterci in gioco con impegno e creatività.
Angelica Fasano