L'ORATORIO DI PAVIA DI UDINE NASCE L'8 DICEMBRE 1989 DA UN PICCOLO SEME CHE PORTAVA CON SE' LA PASSIONE PER L'EDUCAZIONE. E' CRESCIUTO COME UNA RETE DI RELAZIONI CHE SI E' ALLARGATA OLTRE IL CONFINE DEI SUOI MURI. L'ORATORIO E' UNA COMUNITÀ APERTA DI GIOVANI, ADULTI, BAMBINI, FAMIGLIE, RELIGIOSE, LAICI, PARROCCHIANI, ...

Oratorio

Colorati di gioia!

  • Scritto da Conchione Giada
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Noi, le quinte elementari, domenica scorsa, 16 aprile, siamo andati a Lignano per la festa dei ragazzi organizzata dalla diocesi: COLORATI DI GIOIA… Ma si dice COLòRATI o COLORàTI? Ve lo diremo alla fine. Da Pavia siamo partiti in 17: io, Devid, Serena, Giorgia, Arianna, Matteo D. G., Sofia F., Tommaso, Dionis, Thomas, Christian, Lucrezia, Gaia, Asli, Martina, Ilaria e Giosuè, accompagnati da Camilla, Elia N., Riccardo M. e suor Ale. Sappiate che in tutto eravamo circa 600 e noi eravamo stupiti da tutta la gente che c’era. È stata una giornata a dir poco fantastica. Ci siamo divertiti tutti tantissimo, a partire dal viaggio in pullman, in cui eravamo con altri ragazzi che venivano da San Pietro al Natisone, insieme ai loro catechisti e al loro simpatico parroco don Alessandro.

Appena arrivati e iscritti, dopo la fantastica accoglienza abbiamo celebrato la messa, che è stata un po' lunga ma diversa dal solito, piena di canti e di allegria. Subito dopo ci hanno fatto fare un’attività particolare: hanno consegnato a ciascuno una croce nera e un pennino di plastica. Dovevamo decorarla a nostro piacere togliendo la parte scura. Come potete vedere, sono venuti fuori degli splendidi lavori, che poi ci siamo scambiati con la realtà con cui eravamo abbinati. Noi siamo stati gemellati con i ragazzi di Sappada, con cui abbiamo poi pranzato, giocato e ci siamo pure sfidati a calcio in un bellissimo campo da calcio sintetico regolamentato. Non ci pareva vero. Abbiamo vinto 3 a 1. Con un altro gruppetto abbiamo anche fatto due tiri a pallavolo. Nel pomeriggio, super carichi, siamo andati in spiaggia, e, dopo esserci tolti le scarpe abbiamo cominciato le sfide. Il gioco più divertente è stato rotolarci giù da una collinetta, facendo dei mega salti e delle capriole. Non avete idea di quanto sia stato bello. Alla fine siamo andati a bagnarci i piedi in acqua, anche se era un po’ fredda. Quando siamo rientrati in palestra, un gruppo di animatori aveva preparato il messaggio finale per dirci come continuare a colorare il mondo. Non è mai facile trovare il proprio colore, la propria nota, il proprio posto. Ma una cosa è certa: ciascuno di noi è chiamato a lasciare la sua impronta, a colorare la vita, il cuore, gli incontri con la sua storia unica e irripetibile. Ed è bello farlo insieme a due a due, come il vangelo che ci ha guidato quest’anno, che ci invita a camminare insieme agli altri per ritrovare la gioia dell’amicizia e del dono gratuito.

Nella vita che si cammini sulla neve, sull’acqua o sulle nuvole, si lascia sempre qualcosa. È vero: l’impronta sparisce, ma nessuno può davvero sapere quali sono gli effetti che causa sugli altri. A volte basta anche un granello di polvere sul sale o un fiocco di neve e le cose cambiano…Le parole a volte non bastano servono i colori le note le emozioni…

Infatti abbiamo solo provato a condividere quest’esperienza, ma è difficile da spiegare a parole. Vi lasciamo i video e le foto per poter assaporare un po’ della gioia che abbiamo gustato noi. Ci auguriamo di continuare a scoprire i colori che rallegrano la nostra vita per colorare di gioia il mondo, a partire dalla nostra famiglia, nostro oratorio, dalla nostra classe. Buon cammino a tutti!!!

Matteo Zorzini

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Una splendida avventura!

  • Scritto da Conchione Giada
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Come da usanza ormai, appena partiti da Pavia di Udine abbiamo tutti scommesso l'orario di arrivo a Mestre, per l'incontro MGS del biennio dell'1 e 2 aprile. Eravamo un bel gruppo: io, Silvia Munini, Riccardo Medves, Lorenzo Sguazzino, Simone Canalia, Elia Novello, Tommaso Pers, Fabio Meko, Matteo Vidulich, accompagnati da Camilla e sr Ale. A noi si sono aggiunti anche don Davide ed Emanuele del Bearzi.
Appena arrivati ci siamo messi a giocare a pallavolo von ragazzi degli altri oratori salesiani del triveneto. Dopo una danza e un bans ci siamo divisi nelle attività che avevamo scelto inerenti all'animazione. Io e Silvia abbiamo deciso di approfondire l'animazione da palco e il rapporto tra gli animatori. Abbiamo cominciato con il gioco Tre Passetti per conoscere meglio i nostri nomi, e poi sfiniti, ci siamo messi ad ascoltare un Salesiano che ci ha illustrato l'importanza di lavorare in gruppo e di essere tutti uniti, come se fossimo una squadra sola con lo stesso obbiettivo finale: lasciare qualcosa ai bambini di quello che i nostri animatori a loro volta hanno lasciato a noi, le belle esperienze, i momenti di riflessione e quello di gioco. Alla fine l'opinione di tutti era più o meno uguale: volere che tutti si integrassero senza creare un gruppetto a parte, anche i nuovi animatori di prima superiore. Successivamente attraverso un gioco ci siamo legati in gruppi da tre persone che non dovevano far parte della stessa realtà e sono finita con due ragazze molto sveglie, Valentina di Conegliano e Anna Chiara di Verona. Insieme siamo andate in tre diversi luoghi della scuola di Mestre per sentire il tema della fratellanza che toccava sia Abramo, dato che da lui sono nate tutte le grandi religioni e che dunque essendo tutti suoi figli in un certo senso, siamo tutti fratelli, che non significa essere uniti da legame di sangue ma anche da un'amicizia molto forte e stessa identità religiosa. Poi siamo passati per la palestra sempre con le mani legate insieme e abbiamo sentito la testimonianza dei due fratelli di Don Bosco, che pur essendo fratelli della stessa persona, avevano due rapporti completamente diversi con lui: il più grande era quasi invidioso di Don Bosco perché poteva andare a scuola mentre il fratello minore lo considerava buono e lo aiutava con le spese dei suoi studi. Ma nonostante tutto entrambi i fratelli dopo il trasferimento di Don Bosco lo andavano a trovare, anche perché la distanza e il tempo fanno unire sempre più le persone.
Poi abbiamo affrontato il tema dell’integrazione in diversi ambienti, come lo sport e la scuola e col gruppo: dovevamo rispondere ad alcune domande che alcuni ragazzi avevano fatto per ricevere consigli da parte di coetanei. Dopo la riflessione abbiamo cenato e abbiamo incontrato Mirco, un ragazzo di Rovigo con il quale abbiamo fatto gara di barzellette. Dopo la cena abbiamo continuato a ballare e a giocare con le altre realtà a pallavolo. Abbiamo persino continuato a cantare la canzone che stavamo ballando quando l'hanno interrotta!
Successivamente ci siamo recati nella chiesa della scuola e ci siamo preparati alla Domenica delle Palme attraverso l'adorazione. Durante questo tempo di silenzio alcuni salesiani hanno letto delle lettere del pittore Vincent Van Gogh, dove era riportata la sua visione cristiana della vita. Mi ha colpito particolarmente quando diceva che senza Dio non sarebbe riuscito a superare moltissimi momenti cupi della sua esistenza.
Poi ci siamo preparati per la notte. Le ragazze stavolta sono rimaste in palestra, fatto che non mi è dispiaciuto per niente, anzi mi sono sentita come un solo gruppo. La mattina è stata dura dopo il risveglio e una notte in cui è stato difficile riposare, ma la colazione e le battute degli amici hanno tirato su il morale di tutti. Poi è venuto il momento della celebrazione delle palme, che è iniziata con la benedizione dei rametti di ulivo e una processione fino alla chiesetta. La messa è stata emozionante soprattutto nel sentire le persone cantare tutte insieme, e il Vangelo di quella domenica speciale mi è piaciuto molto perché sia il don che i ragazzi che leggevano erano molto presi e partecipi, facendo immaginare agli ascoltatori la scena. Con vero spirito Salesiano, dopo la messa abbiamo continuato a giocare e rivisto una ragazza conosciuta il pomeriggio precedente, Caterina da Schio. Dopo il gustosissimo l’ultima foto di gruppo e ci siamo diretti al pulmino per tornare in oratorio. Quel pomeriggio ero stanchissima ma ne è valsa la pena. Non vedo l'ora che arrivi giugno per il ritrovo biennio del 2 e 3 e poi il meeting vero del 4, anche se si dovrà dormire non una ma due notti fuori casa! Alla prossima allora.
Angelica Fasano

L' oratorio alla Fiera di San Giuseppe

  • Scritto da Conchione Giada
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Vi aspettiamo numerosi SABATO 11 MARZO alla
FIERA DI SAN GIUSEPPE a Percoto!
L’oratorio del sabato sarà in trasferta nel parco di Villa Caiselli a Percoto dalle 14.30!
Oltre al ricco programma della Fiera di San Giuseppe con le sfilate delle carrozze e lo spettacolo del Mago Niko, ci saremo anche noi con danze, palloncini e trucca bimbi!
NON POTETE MANCARE!

Visitate la pagina facebook per tutti gli eventi della

FIERA DI SAN GIUSEPPE 2023

Meeting giovani!

  • Scritto da Conchione Giada
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Domenica 26 febbraio ci siamo recati a Mogliano Veneto per il Meeting dei giovani. Siamo partiti presto la mattina per arrivare a destinazione alle 9.00, e anche se abbiamo sbagliato strada siamo comunque arrivati puntuali. Ci siamo registrati e ci hanno dato dei braccialettini di gomma con la frase di don Bosco "Felici nel tempo e nell'eternità" riportata sopra: questi servivano da pass per entrare, come nelle discoteche o nei parchi acquatici, anche se il divertimento è stato di gran lunga maggiore. Quando siamo arrivati nella palestra siamo rimasti sorpresi per l'allestimento dell'audio e delle luci, sembrava quasi di stare in uno stadio durante un concerto. C'erano già tantissime realtà nella palestra, ma siamo comunque riusciti a trovare un buon posto per vedere il palco. Dopo qualche minuto abbiamo cominciato tutti a ballare con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. Lì nessuno ti giudica per come balli o per come canti; lo scorso anno un'educatrice del MGS ci ha raccontato che all'oratorio si sentiva sfigata, ma assieme agli altri ha trovato la forza di essere sé stessa. In quel momento mi sentivo così: non mi importava di ballare bene o male: mi bastava stare in compagnia e divertirmi!
Dopo le danze hanno presentato don Claudio Burgio, un cappellano di un carcere minorile a Milano. Ci ha raccontato di come la nostra vita non si ferma alle decisioni sbagliate, ma si deve sempre cercare di rialzarsi e di migliorare. Moltissimi dei ragazzi che don Claudio ha accolto nella sua comunità adesso sono diventati cantanti, hanno smesso di rubare e di assumere sostanze, e raccontano le loro esperienze nelle canzoni usando la musica rap e trap. Don Claudio ci ha persino raccontato di un ragazzo che, benché già maggiorenne, ha voluto tornare in comunità da lui dopo una ricaduta nella criminalità. Il ragazzo ha chiesto inoltre a don Claudio se avesse potuto tornare a studiare, interessato da una ex professoressa volontaria al carcere. Ora quel ragazzo, che ormai è diventato adulto, è laureato e va di scuola in scuola a raccontare la sua esperienza di vita.
In seguito abbiamo fatto la pausa merenda giocando con ragazze e ragazzi delle altre realtà a calcio, basket o pallavolo. Un gruppo di noi a pallavolo si è scontrato con ragazzi di Loria, un paesino del Veneto. Entrambe le squadre erano agguerrite, anche se a volte scappavano delle sciocchezze: palloni volavano come fulmini fuori e dentro il campo, senza lasciare alle nostre mani un momento di riposo.
Durante la messa don Juan Carlos Munoz Ca'ceres, ci ha raccontato che nella nostra vita ci sono moltissime tentazioni da parte del demonio. Come Gesù dobbiamo trovare anche noi la nostra Pasqua, ovvero la nostra resurrezione cercando di affrontare le sfide con la forza della preghiera, dell’amicizia, del dono agli altri.
Dopo la pausa pranzo e un'altra partita a pallavolo, è cominciato il grande gioco a tema Super Mario Bros: una serie di sfide impossibili da ripetere tre volte. Sfortunatamente per noi eravamo appena a metà del secondo giro quando è scaduto il tempo e siamo dovuti tornare in palestra. Penso che questo tipo di giochi aiuti a migliorare il rapporto di fiducia nel gruppo e a integrare le persone che sono nuove o che non si conoscono bene, oltre a fornire una buona dose di divertimento senza limiti. Anche educatori e suore si divertivano con noi nelle varie sfide, aiutandoci dove non riuscivamo e spronandoci a vincere.
Dopo le premiazioni delle tre squadre sul podio in palestra, un gruppo di ragazze e ragazzi salesiani provenienti dalla Romania, ha raccontato di un lutto molto pesante per loro, perché solo tre giorni prima del meeting è deceduto a 83 anni un grande prete salesiano, don Sergio Bergamin, che aveva dato la sua vita per i giovani, proprio come don Bosco. I ragazzi hanno raccontato del suo sorriso sempre presente in viso e della sua presenza in giardino durante i giochi.
La giornata si è chiusa con alcune danze e siamo tornati tutti in oratorio per scambiare idee inerenti a quello che avevamo vissuto quella giornata emozionante.
È stata un’esperienza davvero memorabile, molto ricca di musica, giochi, incontri, sfide e provocazioni. Siamo rientrati in oratorio con il desiderio di condividerla anche con tutti gli altri, continuando a metterci in gioco con impegno e creatività.

Angelica Fasano