Lo scorso 26 dicembre un gruppo di giovani dell'Oratorio è andato a Cremona per conoscere don Marco D'Agostino, gli amici e i familiari di Gianluca Firetti, un ragazzo autore del libro "Spaccato in Due - L'alfabeto di Gianluca".
26-06-2015
Caro Gesù, oggi siamo andati a Cremona a trovare Gian e don Marco. E' stata un po' dura tra il viaggio e tutto, ma siamo tornati tutti più sani e più pieni, con molte cose a cui pensare. Abbiamo incontrato don Marco, Federico, mamma Laura e papà Luciano e alcuni amici di Gian. Dalle loro testimonianze è emerso che la carta vincente di questo ragazzo è stata dire "Sì", Sì alla malattia, Sì alla sofferenza e al dolore, Sì agli amici che avevano bisogno di lui, Sì a scrivere un libro, Sì a don Marco, Sì a Dio e infine Sì alla Morte. La malattia non ha distrutto Gian, ma l'ha reso santo, si è lasciato trasformare da Dio, non dalla sofferenza, si è reso malleabile. Quello che mi porto a casa da questo incontro è il fatto di imparare a dire Sì ogni giorno, perchè ciò che verrà nessuno lo pùò sapere, possimo solo provare a impegnarci a vivere il presente. Anche noi ,anche se non siamo malati, possiamo diventare santi, infatti come ci ha detto don Marco nella predica, la santità nasce dalle piccole cose! Per noi "sani" la santità è più difficile da vivere, perchè ogni giorno siamo circondati da tentazioni, che ci spingono dalla parte opposta. Però un piccolo passo di santità lo siamo stati, ci siamo svegliati alle 6 in un giorno di vacanza, siamo saliti su un pulmino e abbiamo fatto 8 h di viaggio. Per cosa? Per conoscere la storia di un ragazzo! “Un po' poco” penserà qualcuno...ma la fede è proprio questo, credere che questa famiglia ha accolto veramente Gesù. Al Cammino Celeste in tanti siamo partiti senza aspettative, non ci saremmo mai aspettati di incontrare una storia come quella di Gianluca Firetti, non ci saremmo mai aspettati di finire il pellegrinaggio in 13 e non in 16, non ci saremmmo mai aspettati, però, che quelli che non c'erano camminassero lo stesso con noi, non ci saremmo mai aspettati di commuoverci alla fine, non ci saremmo mai aspettati di conoscere Dio, non ci saremmo mai aspettati di essere una grande famiglia felice. Ma Dio è uno paziente, che sa cogliere l'attimo, quando il nostro cuore non ha più nulla da perdere e si attacca alle cose essenziali, arriva LUI che è essenza della vita stessa e BAM non c'è niente da fare! Anche per Gian è stato così, non c'era più nulla da fare perchè ormai aveva capito tutto della vita!
Monica
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Vedi qui cosa ha scritto il quotidiano "la Provincia" di Cremona a riguardo